Il 2015 epico
Ecco, o Musa, dei tuoi messaggi il succo
Che, sebben conciso e senza dettaglio,
Proprio tutti quanti lascia di stucco.
La gente spinta sembra allo sbaraglio
E dietro ogni azione nascosto un trucco.
Sembra? Dubitar purtroppo è uno sbaglio,
Ché lunga è di corruzioni la lista
E di stragi di qualche terrorista.
Eroicamente, ben incappucciati,
Si presentaron davanti agli inermi
Redattori in satire impegolati
E, guidati da mortiferi germi,
Esemplarmente quelli giustiziati
In terra lasciarono stesi e fermi.
Grazie alla loro grande abilità
Saranno ricordati per l’eternità.
Naturalmente questa eroica guerra
Da un unico esercito era condotta
Che, sparpagliato su tutta la terra,
Conduceva la sua spietata lotta
Contro color che non eran in guerra
Contro color che riuniti in frotta
Caffè oppure musica gustavano:
Contro color che in pace se ne stavano.
Naturalmente, affinché le lor gesta
Onorate fosser in tutto il mondo,
Questi eroi dall’incappucciata testa
Cintura esplosiva avevan in tondo
Che all’occasion rovinava la festa
A chi viveva un momento giocondo.
Glorioso farsi saltar le cervella
Insieme a tutte le proprie budella!
Pieni del giusto odio, ed eroicamente,
Si presentaron davanti agli inerti
Resti d’una civiltà d’altra gente
E, come dei guerrieri assai esperti,
In piedi non lasciaron quasi niente.
Tutti gli archeologici reperti
Distrutti, si presentarono al mondo
Delle lor gesta fieri fino in fondo.
Eroicamente comparvero in spiaggia
All’improvviso senza esser notati,
Quando il sole alla pigrizia incoraggia
Ed ai turisti in piedi oppur sdraiati
Assopirsi una cosa sembra saggia.
Con grande abilità gli impreparati
Bagnanti con raffiche sulla sabbia
Ammazzano numerosi con rabbia.
Fecer parimenti in mezzo al mercato
Con coloro che, fra ceste di frutti
Oppur fra tutto ciò là presentato,
I prodotti sceglievano men brutti.
Gran numero di lor fu giustiziato:
Eppur d’esser nemici, ignari, tutti
Si mostravan mentre gli incappucciati
Li trucidavan come ossessionati.
In altri luoghi, grandi dirigenti
Stragi perpetravan, insospettati,
Che tante arrecavan perdite e ingenti
A color sotto di lor associati
Depredando, con garbo, sorridenti,
Milioni alle attività destinati.
Milioni che andavan in perdizione:
I milioni eran della corruzione.
Con rispettosi modi presentandosi
Fra applausi dirigevan assemblee;
Con rispettosi modi presentandosi
Accrescevano le loro nomee;
Con rispettosi modi presentandosi
Tutte s’ingraziavano le platee.
Come potevan dunque voci critiche
Scalfir quelle personalità mitiche?
La sete dell’avere e del potere
Colui che ha accieca e colui che più può:
Infatti, egli mai si sa trattenere
Dal ricercare di più almeno un po’.
Incendio che non si può contenere,
Non temporaneo come falò,
Perché, da cupidigia e vanità
Alimentato, mai si spegnerà.
Inesorabilmente, però, il troppo
Incomincia a far sorgere il sospetto
Nella testa persino di chi troppo
Tributato aveva grande rispetto
E sovente chiuso aveva, purtroppo,
Gli occhi su comportamento scorretto.
Così molto velocemente l’aria
Cambia e tutto finisce gambe all’aria.
Come all’inizio, quasi per magia,
Grandi diventarono dirigenti,
Grazie a quella loro diplomazia,
Così, grazie ad avvocati eccellenti
Cercano, ora, una possibile via
Per evitar d’esser dei malviventi.
Certo che chi in alto sale glorioso
In basso cade in modo doloroso!